I nostri vetri
In assenza di uno standard di riferimento universalmente riconosciuto per la verifica della sicurezza delle vetrate dei campi da padel, ti offriamo la possibilità di scegliere fra le seguenti tipologie di vetro:
Vetri di sicurezza temperati monolitici
vetri di sicurezza temperati monolitici dello spessore di 12mm in classe prestazionale 1C2 secondo la norma EN 12600, conformi a tutti i regolamenti sportivi attualmente in vigore e sufficienti quindi per ottenere l’omologazione del campo da parte della federazione sportiva competente.
Abbiamo scelto di non offrire vetri temperati monolitici di spessore inferiore a 12mm perché risultano troppo fragili e non garantiscono un livello soddisfacente di rimbalzo della palla.
Vetri di sicurezza temperati stratificati
vetri di sicurezza temperati stratificati di spessore 6 + 6 mm, 8 + 6 mm e 8 + 8 mm, tutti in classe prestazionale 1B1 secondo la norma EN 12600, conformi quindi sia ai regolamenti sportivi, sia alle prescrizioni della norma UNI 7697:2021, sia ai requisiti necessari per l’ottenimento del Marchio di Certificazione TÜV SÜD.
A mano a mano che cresce lo spessore dei vetri, diminuisce la probabilità di rottura degli stessi ed aumenta la rigidezza della parete vetrata, a tutto vantaggio del rimbalzo della palla.
Abbiamo scelto di non offrire vetri in materiale plastico in quanto non garantiscono un livello soddisfacente di rimbalzo della palla. Lasciamo a te la scelta fra vetri temperati monolitici e stratificati. Il nostro consiglio rimane quello di optare per i vetri stratificati, che, in caso di rottura, eliminano del tutto il rischio di ferite, sia gravi che superficiali, a danno dei giocatori e di chi si trova in prossimità del campo.
La scelta dei vetri stratificati diventa obbligata qualora, in caso di rottura delle pareti vetrate, il giocatore sia esposto al rischio di caduta da un’altezza pari o superiore a 1 metro.
Quadro normativo
La corretta scelta dei materiali con cui realizzare le pareti vetrate dei campi da padel è essenziale sia per garantire il corretto rimbalzo della palla sia per garantire la sicurezza dell’impianto e degli utilizzatori.
La scelta deve anche tenere in conto i regolamenti sportivi e i regolamenti edilizi locali, al fine di ottenere i permessi di costruzione necessari per la realizzazione del campo e l’omologazione dello stesso da parte della federazione sportiva competente.
La rapida ascesa registrata negli ultimi anni sia in Italia che in Europa, fa del Padel un settore poco regolamentato. Ad oggi non esiste uno standard di riferimento specifico per la verifica della sicurezza delle vetrate dei campi da padel.
Ciononostante, il gestore ha di fatto la responsabilità civile e penale nei confronti della sicurezza dei propri impianti. In caso di incidenti, il gestore è esposto al rischio di procedimenti penali per lesioni colpose, e deve essere in grado di dimostrare concretamente di aver creato tutte le condizioni utili a garantire la sicurezza dei giocatori, degli spettatori e del personale di servizio.
In quest’ottica, la resistenza alla rottura delle pareti vetrate dei campi ed il tipo di rottura del vetro sono estremamente importanti in quanto, a seguito della rottura, i frammenti di vetro possono colpire chi si trovi nelle vicinanze cadendo da un’altezza anche superiore ai 3 metri, rischiando di causare ferite e danni estetici anche gravi.
Federazione Internazionale del Padel (FIP)
La Federazione Internazionale del Padel (FIP) prescrive semplicemente che i vetri utilizzati per i campi da Padel siano conformi alla norma EN 12150, che è la norma europea che specifica le caratteristiche relative alle tolleranze, alla planarità, alla lavorazione dei bordi, alla frammentazione e agli aspetti fisici e meccanici di vetri piani monolitici temperati termicamente.
Per la classificazione dei vetri in base al comportamento a rottura, la norma EN 12150-1 rimanda alla norma EN 12600 (prova del pendolo).
Nel citare la norma EN 12150 senza fornire alcuna indicazione sulla classificazione dei vetri secondo la norma EN 12600, la FIP impone di fatto che le pareti vetrati dei campi da Padel siano realizzate con vetri temperati termicamente o con vetri stratificati realizzati accoppiando due o più lastre di vetro temperato termicamente, ma non fornisce alcuna indicazione né sullo spessore dei vetri né sulla classe prestazionale.
Norme EN 12150 e EN 12600
La norma EN 12150 è la norma europea che specifica le caratteristiche relative alle tolleranze, alla planarità, alla lavorazione dei bordi, alla frammentazione e agli aspetti fisici e meccanici di vetri piani monolitici temperati termicamente.
Per la classificazione dei vetri in base al comportamento a rottura, la norma EN 12150-1 rimanda alla norma EN 12600 (prova del pendolo).
La norma EN 12600 indica i criteri per misurare la classe prestazionale di una lastra di vetro piano quando viene colpita da un corpo molle che simula l’impatto di un corpo umano (pendolo).
La classe prestazionale è espressa nella seguente forma: αβφ
α
α è la classe di resistenza del vetro alla rottura, determinata in base all’altezza di caduta del pendolo alla quale il vetro non si è rotto o si è rotto in modo sicuro:
- α = 1: altezza di caduta del pendolo 1200 mm
- α = 2: altezza di caduta del pendolo 450 mm
- α = 3: altezza di caduta del pendolo 190 mm
Maggiore è il valore di α, minore è la resistenza del vetro alla rottura.
β
β è il tipo di rottura del vetro
- β = A: Appaiono numerose crepe che formano frammenti separati con bordi taglienti, alcuni dei quali di grandi dimensioni. È la rottura tipica del vetro ricotto.
- β = B: Appaiono numerose crepe, ma i frammenti restano uniti e non si separano. È la rottura tipica del vetro stratificato con film plastico interposto.
- β = C: Si verifica la disintegrazione, che porta alla formazione di un gran numero di piccole particelle relativamente innocue. È la rottura tipica del vetro monolitico temperato termicamente
φ
φ è la classe di protezione dal rischio di caduta nel vuoto
determinata in base all’altezza massima di caduta del pendolo alla quale il prodotto non si è rotto oppure si è rotto in frammenti che restano uniti e non si separano (rottura tipica del vetro stratificato con film plastico interposto), garantendo una capacità di contenimento che elimina di fatto il rischio di caduta nel vuoto dell’utente.
- φ = 1: altezza di caduta del pendolo 1200 mm
- φ = 2: altezza di caduta del pendolo 450 mm
- φ = 3: altezza di caduta del pendolo 190 mm
Maggiore è il valore di φ, minore è la protezione dal rischio di caduta nel vuoto in caso di rottura del vetro.
Federazioni Padel Nazionali
Alcune Federazioni Padel Nazionali forniscono indicazioni ulteriori rispetto a FIP. Ad esempio:
La Fédération Française de Tennis (FFT) prescrive che le pareti vetrate dei campi siano realizzate con vetri temperati di spessore minimo 10 mm (12mm nel caso di campi panoramici) o con vetri stratificati di spessore minimo 2 x 6mm.
La Lawn Tennis Association (LTA), che è l’organismo nazionale di governo del tennis nel Regno Unito, prescrive che le pareti vetrate siano realizzate in vetro temperato da 10mm o 12mm, senza fare distinzione fra vetri monolitici e stratificati, ma afferma che il vetro temperato da 12mm è preferibile in quanto offre una struttura più solida ed è preferito dai giocatori per le sue caratteristiche di rimbalzo superiori.
La Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) prescrive che le pareti vetrate dei campi siano realizzate con “vetro temperato monolitico di spessore minimo 10 mm o vetro stratificato di spessore 6+6 mm”.
Normative nazionali
In alcuni Paesi esistono norme locali che contengono ulteriori indicazioni.
Ad esempio, in Italia la norma l’UNI 7697 contiene la prescrizione che gli elementi in vetro dei campi da Padel “siano realizzati in vetro stratificato di sicurezza in classe prestazionale minima 1B1 secondo la norma EN 12600”.
Anche gli altri Stati Membri, molti dei quali ancora non possiedono un testo sul tema, tengono tale norma in buona considerazione.
Il CEN Technical Committee 250 (CEN/TC250) “Structural Eurocodes” sta lavorando per farne una norma europea connessa agli Eurocodici.
Esiste in Italia un acceso dibattito sulla obbligatorietà della Norma UNI 7697. La nostra opinione è che, quand’anche il rispetto della Norma UNI 7697 non sia obbligatorio, la sua applicazione sia di indirizzo per la miglior sicurezza delle costruzioni.
Schemi di certificazione prodotto volontari
Esistono alcuni protocolli di prova e schemi di certificazione prodotto, rigorosamente volontari, messi a punto da enti terzi indipendenti, che, in assenza di uno standard di riferimento specifico, forniscono indicazioni preziose per la verifica della sicurezza delle strutture padel.
Ad esempio l’ente terzo TÜV SÜD che è rinomato a livello internazionale per indipendenza, esperienza e affidabilità, ha messo a punto un protocollo di prova dedicato che prevede, come condizione essenziale per l’emissione della Marchio di Certificazione Prodotto TÜV SÜD, che le pareti vetrate dei campi da padel siano realizzate con vetri stratificati in classe prestazionale minima 1B1 secondo la norma EN 12600.
I nostri consigli
Tutto sommato, in assenza di uno standard di riferimento specifico, le nostre raccomandazioni sono le seguenti:
Classe di resistenza del vetro alla rottura α
Conviene senz’altro scegliere un vetro con classe di resistenza 1 (altezza di caduta del pendolo 1200 mm). Se non altro per minimizzare la frequenza delle rotture dei vetri e dei fermo-campo che ne conseguono.
Tipo di rottura del vetro β
Occorre assolutamente evitare l’utilizzo di vetri con tipo di rottura A, tipico dei vetri ricotti (numerose crepe che formano frammenti separati con bordi taglienti, alcuni dei quali di grandi dimensioni), in quanto i frammenti taglienti di grandi dimensioni, cadendo da un’altezza anche superiore a 3 metri, potrebbero causare ferite gravi a chi si trova nelle vicinanze. Inoltre l’utilizzo di tale tipologia di vetro non è contemplato dalla FIP né da alcuna Federazione Locale, pena la non omologazione del campo.
L’utilizzo di vetri con tipo di rottura C, tipico dei vetri monolitici temperati termicamente (disintegrazione, che porta alla formazione di un gran numero di piccole particelle relativamente innocue), pur essendo consentito dai regolamenti sportivi, e quindi sufficiente per l’omologazione del campo da parte della Federazioni competente, elimina il rischio di ferite gravi ma non il rischio di ferite superficiali e di conseguenti danni estetici anche gravi che potrebbero esporre il gestore dell’impianto al rischio di procedimenti penali per lesioni colpose. In tal caso, l’esistenza di norme più restrittive, pur se non obbligatorie, ma emesse da Enti e Organizzazioni di sicura notorietà ed affidabilità come UNI e TÜV SÜD, potrebbe mettere il gestore nella condizione di non poter dimostrare di avere creato tutte le condizioni utili a garantire la sicurezza dei giocatori, degli spettatori e del personale di servizio.
I vetri con tipo di rottura B, tipico dei vetri stratificati con film plastico interposto (numerose crepe, ma i frammenti restano uniti e non si separano) sono gli unici che eliminano del tutto il rischio di ferite, sia gravi che superficiali, quindi gli unici che mettono il gestore dell’impianto completamente al riparo da procedimenti penali per lesioni colpose.
Classe di protezione dal rischio di caduta nel vuoto φ
Nella maggior parte dei casi, il campo da padel è circondato da una ampia fascia di pavimentazione complanare con la superficie di gioco, che elimina di fatto il rischio di caduta nel vuoto e rende del tutto irrilevante la classe di protezione dal rischio di cadute nel vuoto.
Esistono tuttavia casi particolari in cui almeno una porzione delle pareti vetrate del campo affaccia sul un vuoto di altezza pari o superiore a 1 metro. In tali casi, la protezione dal rischio della caduta nel vuoto diventa essenziale e la scelta della tipologia di vetri diventa obbligata. Infatti solo i vetri stratificati con film interposto garantiscono la rottura in frammenti che restano uniti e non si separano, e quindi possiedono una capacità di contenimento che elimina di fatto il rischio di caduta nel vuoto dell’utente.
In conclusione, qualora sussista il rischio di caduta da un’altezza pari o superiore a 1 metro, sarà senz’altro necessario utilizzare vetri stratificati in classe prestazionale 1B1 secondo la norma EN 12600.
Reti metalliche protette da profili antiabrasione
Copriamo i punti di saldatura fra le reti metalliche e i profili metallici che le supportano tramite uno speciale elemento punzonato. Questo accorgimento previene il contatto della palla con superfici abrasive e protegge i giocatori in caso di contatto.
Impianto di illuminazione anti-inquinamento luminoso
Equipaggiamo tutti i nostri campi di impianti di illuminazione capaci di garantire 390 lux di illuminamento uniforme sulla superficie di gioco. Utilizziamo fari LED a basso consumo energetico, antiabbagliamento e anti inquinamento luminoso, con classe di isolamento elettrico 2 e grado di protezione IP 66.
Vernice a polvere epossidica poliestere termo-indurita
Eseguiamo la verniciatura delle componenti metalliche dei nostri campi con polvere epossidica poliestere termo-indurita
Questa tipologia di verniciatura si esegue a secco, mediante polveri a base di resine.
L’adesione tra la polvere di verniciatura ed il metallo avviene grazie all’effetto elettrostatico che viene generato tra la polvere ed il particolare da verniciare.
Se confrontate con le vernici tradizionali, le vernici in polvere epossidica garantiscono una migliore resistenza meccanica agli urti ed all’abrasione, ed una migliore resistenza alla corrosione.
Complanarità tra elementi in vetro e struttura metallica
Realizziamo i nostri campi in modo da garantire la perfetta complanarità fra le varie componenti, al fine di evitare i “salti di quota” che potrebbero falsare il rimbalzo di palla, oltre ad essere pericolosi per i giocatori in caso di contatto con la struttura.
Saldature anti-corrosione
Eseguiamo la saldatura delle nostre strutture metalliche con tecnologia MIG (Metal Inert Gas). Questa tipologia di saldatura sfrutta l’azione di un gas inerte che protegge l’arco di saldatura durante l’operazione di saldatura.
Con questo processo si evita che il bagno di saldatura entri in contatto con l’atmosfera circostante che potrebbe reagire con il bagno di saldatura stessa riducendone la resistenza e facilitandone la corrosione.
La scelta della resistenza al vento
In presenza di vento, il corretto dimensionamento delle strutture dei campi padel è essenziale per garantire la sicurezza dell’impianto e degli utilizzatori.
Il vento esercita delle pressioni sulle superfici esterne delle strutture chiuse e sulle superfici interne ed esterne delle strutture aperte. Tali pressioni si traducono in forze perpendicolari alle superfici stesse, tanto più grandi quanto più estese sono le superfici.
Maggiore è la velocità del vento, maggiore è la pressione che il vento esercita sulle costruzioni.
L’azione del vento sui singoli elementi che compongono una costruzione deve essere determinata considerando la combinazione più gravosa delle pressioni agenti sulle due facce di ogni elemento; l’azione d’insieme esercitata dal vento su una costruzione è data dalla risultante delle azioni sui singoli elementi.
Il calcolo delle pressioni che il vento esercita su una determinata struttura è assai complesso e dipende da molti fattori fra i quali le condizioni climatiche tipiche dell’area geografica in cui si trova la costruzione, l’altitudine rispetto al livello del mare, la scabrezza e la topografia del terreno che circonda la costruzione, la geometria della costruzione, l’orientamento della costruzione rispetto alla direzione del vento.
Ai fini del dimensionamento della costruzione, il calcolo delle pressioni esercitate dal vento deve inoltre tenere in conto il tempo di ritorno dell’evento, cioè il tempo medio intercorrente fra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore ad un valore di assegnata intensità.
Per il calcolo delle pressioni del vento su una determinata costruzione in una determinata località occorre avvalersi del supporto di un tecnico abilitato che farà riferimento a precise normative internazionali e nazionali, fra cui citiamo, a mero titolo di esempio, l’Eurocodice 1 (Norma Europea EN 1991-2-4, azioni del vento sulle strutture) e la circolare italiana NTC 2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni).
Queste normative forniscono anche le indicazioni necessarie per il calcolo del tempo di ritorno, che normalmente è di 50 anni, ma può ridursi notevolmente nel caso di installazioni temporanee.
Allo scopo di consentirti di modulare il tuo investimento in base alle tue reali necessità, senza obbligarti a correre rischi o ad investire in strutture sovradimensionate, abbiamo diversificato la nostra offerta di prodotti per offrirti diversi livelli di resistenza al vento.
Tutte le nostre strutture destinate all’installazione in ambienti indoor garantiscono una resistenza al vento di velocità pari o inferiore a 20 m/s. Questa caratteristica, che è irrilevante nel caso di installazione all’interno di edifici completamente chiusi, diventa estremamente importante nel caso di installazione all’interno di edifici equipaggiati di pareti laterali scorrevoli o sollevabili, che quando sono aperte consentono l’ingresso del vento all’interno dell’edificio.
Fra le nostre strutture destinate all’installazione in ambienti outdoor, potrai selezionare quella che meglio soddisfa le tue esigenze scegliendo fra strutture che garantiscono una resistenza al vento di velocità pari o inferiore a 25, 28, 30 e 36 m/s.